L’idea di “Confini” nasce da una sintesi estrema, in uno strumento solitario, di molte esperienze sonore condivise in tanti anni con altri musicisti. Il concerto di chitarra sola rappresenta per me non solamente una “lettura” di musica composta da altri autori ma un’interazione tra pagina scritta e momenti aperti all’improvvisazione, alla “scrittura” estemporanea. Mi piace suonare musica che mi dia questa possibilità, che nasce con il desiderio di essere trasformata, anche profondamente, dall’interprete. Ma anche letta in modo rigoroso. Mi piace scegliere musica con la quale sento un’affinità diretta. Soprattutto quella scritta da artisti che, per pochi attimi o più a lungo, ho avuto modo di incontrare nel mio percorso artistico e di vita. E con i quali ho potuto condividere momenti preziosi e collezionare esperienze. Oppure musica di mia composizione, ispirata dagli stessi criteri.
Seguendo questa idea, ho avuto la fortuna di incontrare nel mio percorso artistico e di vita, la musica del compositore e polistrumentista americano Ralph Towner, a mio avviso una delle figure più importanti della chitarra classica del ‘900 e della contemporaneità. La sua opera è una perfetta sintesi tra l’idea di una pagina scritta nota per nota, organizzata e pensata in modo scrupoloso, e un’apertura alla pratica dell’improvvisazione e all’estemporaneità. Nei suoi brani intravedo l’opportunità di una trasformazione, di un’esperienza totale e creativa che non riduca la pratica musicale ad una semplice “interpretazione”. Una delle caratteristiche principali della musica di Ralph sta nella minuziosa ricerca sui cosiddetti voicing, ovvero le posizioni con cui si ottengono gli accordi sullo strumento. Questo lavoro è volto a valorizzare una delle caratteristiche di maggior fascino della chitarra: il timbro. La sua musica è una perfetta sintesi tra rigore formale, inventiva e una fascinazione coloristica che ha fatto innamorare generazioni di musicisti e appassionati della sei corde.
Ispirato anche da questo percorso, ho pensato di ampliare ulteriormente le possibilità della mia esperienza di chitarrista, impiegando una chitarra ad otto corde, due in più nel registro grave, ed una chitarra baritono, strumento che suona una quinta sotto la chitarra tradizionale.
Nel 2012 ho registrato un CD, dedicato interamente a Ralph Towner. Pubblicato dalla label italiana di jazz Abeat, sarà il primo lavoro di una nuova collana denominata Abeat Aria, della quale curerò la direzione artistica. Abeat Aria e dedicata alle varie esperienze creative della contemporaneità non ascrivibili direttamente al jazz. Il CD, di orientamento audiophile, è stato registrato da Luca Martegani nell’affascinante acustica del Chiostro di Voltorre, presso Varese, con l’impiego di soli due microfoni e senza aggiunta di riverberazioni artificiali, nel pieno rispetto delle caratteristiche sonore del luogo. Abeat Aria si distinguerà anche per una ricerca grafica che unisce la musica all’arte visiva, offrendo così un prodotto curato in ogni dettaglio e da ogni punto di vista. La copertina di “Claudio Farinone plays Ralph Towner” è stata illustrata dall’artista varesino e amico Aldo Ambrosini, con cui collaboro da anni, sviluppando performance “live” di musica e visioni.
Claudio Farinone, milanese, classe 1967, si diploma in chitarra al Conservatorio Bologna sotto la guida di Maurizio Colonna, tra le maggiori figure del concertismo classico internazionale.
Dopo avere frequentato numerose masterclass e seminari di interpretazione e composizione e ottenuto premi a concorsi internazionali, inizia un’attività concertistica rivolta in particolar modo alla musica da camera, suonando, nel tempo, con diverse formazioni.
Con Tanguediaduo, in duo con la flautista Barbara Tartari, svolge un percorso di ricerca sulla musica di Astor Piazzolla, tenendo oltre cento concerti monografici e registrando alcuni cd; attualmente la ricerca del duo prosegue su diversi territori della musica contemporanea. Suona e registra CD con gli ensemble Torres Quartet e Aries 4.
Crea, con l’attore David Riondino, spettacoli e trasmissioni radiofoniche sul bolero cubano, sulla poesia di Ernesto Ragazzoni e su sonorizzazioni dal vivo di film muti. Recentemente è stato pubblicato da Abeat il CD, “Il bolero come Terapia”, frutto di un insolito e sorprendente percorso sui temi del bolero cubano.
Inoltre tiene concerti in solo, impiegando tre strumenti speciali: una chitarra ad otto corde, una chitarra flamenca e una chitarra baritono, che nel tempo sono diventati tratti caratteristici del suo linguaggio, posto a metà tra interpretazioni e percorsi improvvisativi. Nel 2013 esce per l’etichetta Abeat “Claudio Farinone plays Ralph Towner”, CD dedicato al celebre chitarrista e compositore americano, che è stato accolto entusiasticamente da pubblico e critica.
Nello stesso anno inizia nuovi percorsi, aprendo svariate collaborazioni con alcuni tra i massimi esponenti del jazz e della musica improvvisata in Italia. Tra questi: il fisarmonicista jazz Fausto Beccalossi, i chitarristi Peo Alfonsi e Bebo Ferra, il percussionista Francesco D’Auria, il bassista Carlos “El Tero” Buschini, il virtuoso di liuto arabo Elias Nardi, il sassofonista e clarinettista Max Pizio e il sassofonista Javier Girotto.
E’ di imminente pubblicazione la pubblicazione di un nuovo CD del progetto Aktè, ispirato ai luoghi del Mediterraneo, registrato negli studi della Radio Svizzera.
Parallelamente alla carriera di musicista, dopo un ventennio di insegnamento chitarristico, approda nel 2005 alla Rete 2, canale culturale della Radio Svizzera italiana, dove conduce programmi musicali e realizza approfondimenti speciali con alcuni dei grandi protagonisti della musica e della cultura contemporanea.